Data: 31/08/2012
 

Taste the waste of water

Senza un intervento la pressione insostenibile, dei consumi e degli sprechi, sulle risorse idriche in molte regioni del mondo può minacciare la sicurezza alimentare. Serve un'azione globale per ridurre gli sprechi. E' questo l'appello che arriva dai leader mondiali che si sono riuniti a Stoccolma durante il World Water Week (26 - 31 agosto). Secondo gli esperti bisogna aumentare gli investimenti del settore pubblico e privato per ridurre le perdite di cibo nella catena di approvvigionamento, migliorare l'efficienza idrica in agricoltura e ridurre i rifiuti dei consumatori. Oggi, oltre 9 milioni di persone soffrono la fame, e due miliardi in più rischiano gravi conseguenze per la salute a causa della denutrizione. Allo stesso tempo, 1,5 miliardi di persone mangiano troppo e più di un terzo di tutti gli alimenti viene perso o sprecato. Si prevede, inoltre, un aumento del 7% della domanda di cibo e fibre entro la metà del secolo e, avvertono gli esperti, senza un intervento, la pressione insostenibile sulle risorse idriche in molte regioni del mondo può minacciare la sicurezza alimentare. "Più di un quarto di tutta l'acqua che utilizziamo in tutto il mondo è impegnato nella produzione di oltre un miliardo di tonnellate di cibo che nessuno mangia'' ha detto Torgny Holmgren, direttore esecutivo dello Stockholm International Water Institute (Siwi). Ridurre lo spreco di cibo, dunque, ''è la via più intelligente e diretta per alleviare la pressione sulle risorse idriche e sul territorio''.

Alla settimana mondiale dell'acqua c'era anche Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell’università di Bologna nonché promotore del progetto Last minute market, ed è stato l'unico italiano presente a Stoccolma - del governo Monti nessuna traccia, neanche un inviato, un consigliere o uno di quei consulenti di ministro pagati profumatamente. D'altra parte lo stesso ministro incaricato di gestire l'ambiente, Corrado Clini, la scorsa settima nel presentare il suo Piano per uno sviluppo sostenibile dell'Italia ha posto l'acqua come l'ultimo dei cinque punti da affrontare entro il 31 dicembre di quest'anno e soltanto in termini di tariffe. Il professor Segrè, invece, in prima linea contro lo spreco di ogni ordine e grado ha rilanciato la sua battaglia nel promuovere l'appello internazionale per la sicurezza alimentare presente e futura ed è partito dalle cattive abitudini di casa nostra: “L’Italia butta ogni anno la stessa quantità d’acqua contenuta nel lago d’Iseo e lo fa soprattutto gettando via il cibo”. E nel ricordare la risoluzione votata a gennaio a Strasburgo che impegna l’Ue a dichiarare il 2014 “anno europeo di lotta allo spreco alimentare” ha precisato che “la prima azione da compiere è capire quanta acqua si può risparmiare e come”. Perché “quando si butta via del cibo si getta anche l’acqua della filiera produttiva” e secondo l’esperto si deve allora parlare di “dieta sostenibile, riducendo l’alimentazione di origine animale; di riduzione dei consumi; di produzioni locali” dal momento che la risorsa idrica è “limitata e soprattutto locale”.

Food waste - Mortgaging our water future: è il titolo dell'appello contro lo spreco di cibo e acqua a firma di Jan Lundquist, Andrea Segrè, Valentin Thurn e sottoscritto da molti altri a Stoccolma, presentato durante la settimana mondiale per l'acqua. Il testo è stato pubblicato sul sito del National Geographic accanto allo short documentary Taste the waste of water del regista tedesco Thurn prodotto in collaborazione con la Fao e che vi presentiamo questa settimana su WaterWatch.

Water, water, every where, nor any drop to drink. The very deep did rot... 
(The Rime of the Ancient Mariner - Samuel T. Coleridge)

 Sabrina Deligia - Roma

 

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