Data: 15/02/2013
 

Water Makes Money

Questa settimana vi presentiamo Water Makes Money, il docu-film di Leslie Franke e Herdolor Lorenz in collaborazione con Jean-Luc Touly, Marc Laimé, Christiane Hansen e Markus Henn sulla svendita dell'acqua potabile.

Il film - come si legge nel manualetto prodotto in collaborazione con la rete europea di Attac - documenta i sistemi che usano le multinazionali per trasformare l'acqua in soldi. La "narrazione" prende spunto dall'esempio francese, regno delle multinazionali Veolia-Environnement e Suez-Environnement. Dove, dopo Parigi, sono numerosissimi i comuni che oggi vogliono sbarazzarsi delle due imprese e tornare alla gestione pubblica dell'acqua. Cattiva qualità dell'acqua, un aumento continuo e indiscriminato dei prezzi e l'abuso della loro posizione di monopolio: sono queste le accuse rivolte da tanti cittadini (e da diverse municipalità) alle due corporation.


Con il passaggio da una gestione privata dell’acqua quella pubblica, Parigi ha stimato un risparmio di 30 miliardi di euro l’anno da investire fino al 2014. La rimunicipalizzazione del servizio idrico, avvenuta nel 2010, ha permesso il miglioramento della rete idrica e la stabilizzazione del prezzo dell’acqua che con la gestione privata era arrivato a 2,93 euro a metro cubo.

La gestione dell’acqua, per tradizione, in Francia è da tempo un’eccezione a livello mondiale, infatti il 72% del mercato è ancora controllato da imprese private. A Parigi la gestione, fino al 1984, è stata in mano all’amministrazione pubblica ma l’anno dopo Jacques Chirac delegò la distribuzione a due operatori privati la Compagnie des aux e la società Eau et Force per un periodo di venticinque anni. In seguito nel 1987 la produzione viene data ad una società mista creata ad hoc, la SAGEP con il nome di “Eau de Paris”. Ma la gestione privata del servizio non tarda a creare insoddisfazioni e polemiche e già nel 2001 l’Assemblea Nazionale denuncia il prezzo dell’acqua più alto del 25%. Oggi il prezzo medio dell'acqua calcolato dall’Istituto Francese dell’Ambiente è pari a 2,19 euro a metro cubo.

Water Makes Money svela non solo il modus operandi delle multinazionali dell'acqua ma anche la lunga e tenace battaglia della "rete di resistenza" messa in campo contro di loro. Il docu-fim ostra come funzionano le "macchine per far soldi" delle imprese dell'acqua, soprattutto in Francia e in molte città tedesche come Berlino e Braunschweig. Oggi non si parla più di privatizzazione, bensì di "nuove forme" di business come Public Private Partnership. L'elemento essenziale di queste formule è il capitale che l'infrastruttura genera in base all'erogazione di crediti.

Con i crediti erogati le banche creano titoli finanziari strutturati che, impacchettati 1000 volte, girano per il mondo finanziario virtuale producendo continuamente nuove rendite. Ma solo a una condizione, scritta molto in piccolo in contratti segreti e rafforzata con minacce di penali esorbitanti: in tutte queste "soluzioni" il comune deve garantire la rendita agli investitori e risponde con i soldi dei cittadini quando la rendita si riduce o viene a mancare.

Ma Water Makes Money , come avvertono da Attac, è anche un film che fa sperare perché mostra che cosa i comuni hanno imparato dalla strapotenza di Veolia & company: "che l'acqua in mano ai cittadini è possibile e necessaria".

Beatrice Dell'Acqua - Roma

 Link: Water Makes Money

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